Ansia da un punto di vista femminile

​I momenti
evolutivi che possono essere considerati critici per l’equilibrio
psichico di una Donna sono probabilmente maggiori di un tempo ed anche
per questo motivo un punto di vista al femminile è necessario

Le righe sottostanti non hanno carattere di
divulgazione scientifica o saggistica, vogliono solo sottolineare che le
condizioni di vita particolarmente impegnative, un sempre maggior
numero di famiglie monoparentali, l’ormai consolidato trend di famiglie
mononucleari (in cui è quindi scarso l’ausilio di altre figure familiari
a parte il micro nucleo familiare), ed altri fattori sociali, culturali
e fisiologici impattano con maggiore violenza sulle figure femminili
piuttosto che su quelle maschili.  Problematiche psicologiche
particolarmente legate ad ansia e depressione in particolar modo in
concomitanza con alcuni momenti ed alcune fasi di vita sembrano essere
più frequenti e le molteplici motivazioni potrebbero essere considerate
sotto un profilo sociologico ed antropologico oltre che biologico e
psicologico.

Credo anzi che sia necessario poterlo tenere
presente per non contribuire, anche solo involontariamente, a quella
forma diffusa di mal celata non considerazione della figura femminile e
del dovuto rispetto che ad essa dovrebbe essere corrisposto
.

disturbi di ansia in adolescenza

non potrò trattare in questa sede questo immenso
paragrafo; sottolineo solo la necessità di porre particolare attenzione
verso tutte quelle bimbe che si apprestano a divenire giovani donne; a
quanto possa essere maggiormente complesso nella società attuale un
processo di individuazione della propria persona da parte di una bambina
rispetto al corrispettivo maschile; ricordando altresì come il
cambiamento repentino dato dallo sconvolgimento ormonale dalla fase
prepubere fino al menarca sia impresa epica, soprattutto da parte di chi
non possa, per le più svariate ragioni, godere di un sostegno adeguato.
Questo senza voler drammatizzare una fase evolutiva, ma cercando di
porre l’attenzione verso tutta una serie di difficoltà che possono
essere presenti in questa particolare fase di vita. Non dimenticando
inoltre che ricade all’interno di quest’arco temporale l’insorgenza di
aspetti depressivi, disturbi dell’alimentazione, propensione
all’utilizzo di sostanze, situazioni di vessazione di vario genere (dal
bullismo\ cyber-bullismo all’esclusione dal “gruppo” di riferimento),
fino ad arrivare alla manipolazione estrema come nel caso del fenomeno
“blue whale” o all’adescamento da parte di adulti che senza scrupolo
tramano tra le fila dei collegamenti internet. Un intervento psicologico
in questi casi è tanto più efficace quanto è maggiore è la velocità con
cui si riconoscono le problematiche.

SMP sindrome premestruale

il disagio dato dalla sindrome premestruale è una
condizione da non sottovalutare nella misura in cui i sintomi sono
spesso portatori di conseguenze immediate su versanti relazionali
personali e lavorative oltre che sulla percezione di Sè.

Tra i sintomi comportamentali troviamo l’astenia,
l’insonnia, i capogiri, cambiamenti della libido, iperalimentazione,
disturbi del comportamento alimentare

Tra i sintomi psicologici invece si riscontrano
irritabilità, irrequietezza, cambiamenti di umore, tendenza al pianto,
stati di ansia.

Infine tra i sintomi fisici sono frequenti mal di
testa, gonfiore e tensione mammaria, mal di schiena, dolore e gonfiore
addominale, ritenzione di liquidi, nausea, dolori muscolo-scheletrici

PMDD Disturbo disforico premestruale

se il disagio della sindrome premestruale è una
condizione da non sottovalutare, il disturbo disforico premestruale lo è
ancor di più. Questo perchè oltre ad essere più invasivo nella vita di
tutti i giorni è spesso predittore di condizioni maggiormente avverse al
sopraggiungere della menopausa.

i sintomi caratteristici di tale disturbo sono umore
depresso, vistosi stati di ansia, labilità emotiva, irritabilità molto
accentuata, aumento della sonnolenza e facile affaticabilità, aumento di
peso. Spesso sono intensi al punto da interferire significativamente
con il proprio lavoro e con le proprie relazioni interpersonali. Nella
nuova nomencaltura del DSM 5 si trova nella categoria dei disturbi
dell’umore e i suoi sintomi devo manifestarsi nella settimana precedente
alla fase luteale del ciclo, risolvendosi poi gradualmente con l’arrivo
delle mestruazioni stesse. Si differenzia dalla sindrome premestruale
in quanto quest’ultima ha un impatto più contenuto sul funzionamento
generale della persona ed inoltre il disturbo disforico insorge fino a
due settimane prima dall’arrivo delle mestruazioni.

Sono state riconosciute delle tipologie in base alla maggiore presenza di alcuni sintomi piuttosto che altri:

Tipo A: ansia , irritabilità, tensione

Tipo B: gonfiori, tensione al senso, aumento di peso

Tipo C: desiderio di dolci e cibi grassi, stanchezza, affaticabilità, cefalea

Tipo D: depressione e confusione mentale

Depressione in gravidanza

La gravidanza è un periodo caratterizzato da profondi
cambiamenti fisici e psicologici al punto che alla felicità spesso si
associano anche sentimenti di angoscia. L’insorgenza del disturbo ha una
frequenza del 10%. Contribuiscono all’insorgenza del disturbo i miti
della mamma ideale, il senso di colpa per cose non fatte (a volte
comportamenti potenzialmente a rischio per il feto) o verso persone;
contribuiscono altresì in modo molto forte anche la mancanza di rapporti
sociali, problemi nella relazione di coppia, l’anamnesi positiva per
abusi\violenze, l’abuso di alcool e\o droghe, eventi di vita stressanti
e\o traumatici (tra gli altri i lutti, e la perdita o il rischio di
perdita del lavoro), sradicamento dal proprio ambiente\città, lontananza
da figure di sostegno\familiari. Questa è una fase particolarmente
delicata ed importante che avrà ripercussioni anche sullo stile di
attaccamento che verrà a crearsi tra il\la proprio\a figlio\a e la
mamma.

Menopausa

come la gravidanza, anche questo momento per molte
donne risulta essere spesso impegnativo. la ricostruzione dello schema
corporeo e il ricollocamento del proprio ruolo con l’aggravio di una
società che spinge in avanti, rispetto al tempo biologico, la giovinezza
di una persona (ed in particolare di una Donna) sono compiti spesso
ardui che se collocati all’interno di contesti psicologici, sociali,
economici o relazionali non facilitanti o addirittura ostativi possono
favorire sentimenti negativi di vario genere tra cui inadeguatezza ed
inutilità con un distacco da se stesse che può portare a forme
depressive anche gravi.

La depressione in menopausa si riscontra con una
maggiore incidenza in donne con menopausa chirurgica, con precedenti
esperienze di disturbi ansiosi e con una storia di disturbo disforico
premestruale. Si riscontra, inoltre, una maggiore intensità di umore
depresso, irritabilità ed ansia in peri menopausa rispetto al periodo
del post menopausa.

Gli studi incoraggiano l’assunzione di terapie
ormonali sostitutive facendo rilevare dei punteggi più bassi nella
presenza di sintomi ansioni, in quanto la riduzione dei sintomi somatici
riduce anche quelli ansiosi.

Discorso a Sè stante è la menopausa Indotta
(chirurgica-attinica-chimica). In questi casi gli stati psicologici
della persona possono essere tanto più delicati quanto è prematura la
condizione indotta. Questo ovviamente non per motivazioni fisiologiche
quanto psicologiche che si vanno a sommare alle possibili difficoltà già
descritte per la menopausa naturale.

In conclusione:

le sfide già proprie di una condizione
fisiologica, sono spesso ingigantite da condizioni preesistenti
personali, familiari, di coppia, sociali per cui il senso di benessere o
di tenuta dell’intera persona può necessitare di un supporto serio,
professionale, e capace di dare ascolto ai molteplici colori propri di
una brillante tela femminile.

Psicologo e Psicoterapeuta a Roma Eur

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